Il nuovo difensore svedese del Lugano sarà sul
ghiaccio questa sera a Bienne. Arrivato mercoledì sera in Ticino, il
23.enne affronta con grande motivazione l’esperienza in Svizzera
È arrivato in Ticino mercoledì sera, ieri mattina ha svolto il
primo allenamento con i suoi nuovi compagni e questa sera farà il suo
esordio nella trasferta di Bienne. Johan Fransson, il 23.enne
difensore ingaggiato dal Linköping, è pronto ad aiutare un Lugano
reduce da tre sconfitte consecutive a cogliere il primo successo
dell’era Hannu Virta. Le indicazioni scaturite dall’allenamento di
ieri dicono che dovrebbe giocare in coppia con Krister Cantoni:
difficile, se non impossibile, farsi un’idea delle qualità del giovane
scandinavo, che impressiona comunque per la qualità e l’eleganza del
pattinaggio. Le telecamere e gli obiettivi dei fotografi sono tutti
per lui e Fransson sembra quasi sorpreso da questa improvvisa
popolarità. Parla con un filo di voce, lo svedese: «Quando il Lugano mi
ha contattato -spiega - ho discusso con un paio di persone in Svezia.
Mi hanno detto che la città è splendida e che il potenziale della
squadra è ottima. Sono qui per dare il massimo e per aiutare il
Lugano a raggiungere obiettivi ambiziosi».
Cosa ha spinto Johan Fransson a lasciare il
Linköping, squadra che guida il massimo campionato svedese insieme
all’ HV 71 di un certo Kent Johansson?
«Gli ultimi mesi a Linköping non sono stati molto positivi, a livello
personale. Ho avuto poco spazio e desideravo giocare di più:l’ho
fatto presente alla dirigenza del club svedese e abbiamo trovato una
soluzione abbastanza rapidamente. Ecco perché ho deciso di tentare
questa nuova avventura, che mi stuzzica parecchio».
Cosa sa, Johan Fransson, dell’hockey rossocrociato?
«So che qui da voi si gioca un hockey molto veloce, che ci sono
parecchi ottimi giocatori sia a livello di tecnica individuale che di
pattinaggio. Non vedo l’ora di scendere sul ghiaccio domani (stasera
per chi legge, ndr). Se conoscevo già qualche giocatore del Lugano?
Sì, Petteri Nummelin e Patrick Thoresen.
Che tipo di giocatore è Johan Fransson?
«Non è mai facile parlare di se stessi, ma posso dire di essere un
elemento a cui piace pattinare parecchio e muovere molto il disco. Mi
piace offrire un buon contributo in fase offensiva, anche se rimango
prima di tutto un difensore».
I Dallas Stars ti hanno «draftato» nel 2004: la NHL rimane un obiettivo primario?
«No, non direi, nel senso che al momento non ci penso troppo. Certo, a
chi non piacerebbe poter giocare un giorno nella massima Lega
nordamericana? Per adesso, però, non ne faccio una malattia. A
Linköping, come detto, non avevo molto spazio per mettermi in
evidenza: ecco allora che questa esperienza a Lugano potrà servirmi
da trampolino per dare un nuovo slancio alla mia carriera».
Sei venuto in Svizzera per giocare di più, ma anche a
Lugano troverai concorrenza, visto che i posti per gli stranieri sono
solo quattro...
«Sì, ma la situazione è totalmente diversa. La concorrenza non mi
spaventa: non sarà facile trovare un posto fisso in squadra, ma farò
di tutto per convincere lo staff tecnico».
A cominciare da questa sera a Bienne...
Flavio Viglezio
Corriere del Ticino
ghiaccio questa sera a Bienne. Arrivato mercoledì sera in Ticino, il
23.enne affronta con grande motivazione l’esperienza in Svizzera
È arrivato in Ticino mercoledì sera, ieri mattina ha svolto il
primo allenamento con i suoi nuovi compagni e questa sera farà il suo
esordio nella trasferta di Bienne. Johan Fransson, il 23.enne
difensore ingaggiato dal Linköping, è pronto ad aiutare un Lugano
reduce da tre sconfitte consecutive a cogliere il primo successo
dell’era Hannu Virta. Le indicazioni scaturite dall’allenamento di
ieri dicono che dovrebbe giocare in coppia con Krister Cantoni:
difficile, se non impossibile, farsi un’idea delle qualità del giovane
scandinavo, che impressiona comunque per la qualità e l’eleganza del
pattinaggio. Le telecamere e gli obiettivi dei fotografi sono tutti
per lui e Fransson sembra quasi sorpreso da questa improvvisa
popolarità. Parla con un filo di voce, lo svedese: «Quando il Lugano mi
ha contattato -spiega - ho discusso con un paio di persone in Svezia.
Mi hanno detto che la città è splendida e che il potenziale della
squadra è ottima. Sono qui per dare il massimo e per aiutare il
Lugano a raggiungere obiettivi ambiziosi».
Cosa ha spinto Johan Fransson a lasciare il
Linköping, squadra che guida il massimo campionato svedese insieme
all’ HV 71 di un certo Kent Johansson?
«Gli ultimi mesi a Linköping non sono stati molto positivi, a livello
personale. Ho avuto poco spazio e desideravo giocare di più:l’ho
fatto presente alla dirigenza del club svedese e abbiamo trovato una
soluzione abbastanza rapidamente. Ecco perché ho deciso di tentare
questa nuova avventura, che mi stuzzica parecchio».
Cosa sa, Johan Fransson, dell’hockey rossocrociato?
«So che qui da voi si gioca un hockey molto veloce, che ci sono
parecchi ottimi giocatori sia a livello di tecnica individuale che di
pattinaggio. Non vedo l’ora di scendere sul ghiaccio domani (stasera
per chi legge, ndr). Se conoscevo già qualche giocatore del Lugano?
Sì, Petteri Nummelin e Patrick Thoresen.
Che tipo di giocatore è Johan Fransson?
«Non è mai facile parlare di se stessi, ma posso dire di essere un
elemento a cui piace pattinare parecchio e muovere molto il disco. Mi
piace offrire un buon contributo in fase offensiva, anche se rimango
prima di tutto un difensore».
I Dallas Stars ti hanno «draftato» nel 2004: la NHL rimane un obiettivo primario?
«No, non direi, nel senso che al momento non ci penso troppo. Certo, a
chi non piacerebbe poter giocare un giorno nella massima Lega
nordamericana? Per adesso, però, non ne faccio una malattia. A
Linköping, come detto, non avevo molto spazio per mettermi in
evidenza: ecco allora che questa esperienza a Lugano potrà servirmi
da trampolino per dare un nuovo slancio alla mia carriera».
Sei venuto in Svizzera per giocare di più, ma anche a
Lugano troverai concorrenza, visto che i posti per gli stranieri sono
solo quattro...
«Sì, ma la situazione è totalmente diversa. La concorrenza non mi
spaventa: non sarà facile trovare un posto fisso in squadra, ma farò
di tutto per convincere lo staff tecnico».
A cominciare da questa sera a Bienne...
Flavio Viglezio
Corriere del Ticino
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