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    Splendido Zurigo sul tetto d’Europa!

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    Splendido Zurigo sul tetto d’Europa! Empty Splendido Zurigo sul tetto d’Europa!

    Messaggio Da Mirna Gio 29 Gen 2009, 10:53

    I Lions umiliano 5-0 il Metallurg Magnitogorsk e
    vincono la Coppa Campioni. Notte storica, ieri sera a Rapperswil: dopo
    il 2-2 della gara di andata gli uomini di Sean Simpson si impongono sui
    russi e conquistano la prima edizione della neonata Champions Hockey
    League: adesso il sogno è realtà!
    RAPPERSWIL - Quella che solo qualche mese va veniva conside­rata
    semplicemente una follia, da ieri sera è una splendida realtà: gli ZSC
    Lions sono campioni d’ Euro­pa! Sono da poco passate le venti­due
    quando il presidente della Fe­d­erazione internazionale René Fa­sel
    consegna a capitan Mathias Se­ger la «Silver Stone Cup», la «Pie­tra d’
    Argento». I tifosi zurighesi so­no in delirio e ne hanno ben ragio­ne:
    mai in passato un club svizze­ro era arrivato così in alto! Ed il
    bel­lo è che la vittoria non non fa una grinza:dopo il rocambolesco
    pa­reggio per 2-2 nella gara di anda­ta, lo Zurigo ha letteralmente
    sur­classato un Metallurg Magnito­gorsk che nulla ha potuto contro lo
    strapotere, la classe e l’intelli­genza tattica degli uomini di Sean
    Simpson. Lo Zurigo ha giocato esattamente come doveva:con­centratissimo
    in difesa, con il «vec­chietto » terribile Ari Sulander im­peccabile
    tra i pali, e aggressivo al punto giusto in attacco. Non han­no insomma
    quasi mai corso ri­schi inutili, gli zurighesi, che han­no colpito una
    prima volta verso la fine del primo terzo con Blaine Down, canadese
    abituato a gioca­re in campionato con la maglia del Grasshopper sulle
    piste della NLB. Una rete che ha permesso agli ZSC Lions di incanalare
    la partita sui binari voluti:il Mettalurg ha infat­ti dovuto prendere
    in mano – inve­ro con pochissima lucidità – il pal­lino del gioco,
    mentre lo Zurigo ha chiuso tutti i varchi approfittando poi nel secondo
    periodo di una pe­nalità fischiata al ceco Jan Marek per raddoppiare
    grazie ad una de­vi­azione involontaria con un pat­tino dello slovacco
    Sejna su tiro­appoggio di Adrian Wichser, addi­rittura «topscorer»
    della Cham­pions Hockey League. Una situa­zione in tutto e per tutto
    simile a quella della gara di andata, ma in questo frangente è emersa
    tutta la maturità dello Zurigo. Che dopo aver resistito a 1’12’’ di
    doppia in­­feriorità numerica a cavallo tra la fine del secondo periodo
    e le pri­me fasi del terzo, non ha commes­so l’errore di chiudersi in
    difesa. Anzi, Gardner e compagni hanno continuato a macinare gioco,
    tro­vando ancora in superiorità nu­merica il 3-0 con un missile dalla
    linea blu di Seger. È stata, quella del capitano, la rete che ha chiuso
    i conti. Da quel momento la squa­d­ra russa è letteralmente sparita e
    lo Zurigo ha potuto dare propor­zioni trionfali ad un risultato
    ad­dirittura umiliante per il Metallurg.Corriere del Ticino
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    Messaggio Da Mirna Gio 29 Gen 2009, 10:57

    Splendido Zurigo sul tetto d’Europa! P20090129113109lions663ol4
    RAPPERSWIL - Lo
    Zurigo passa alla sto­ria: alla storia dell’hockey, ed anzi a quella
    dell’intero sport rossocrociato. E la storia lo accoglie a braccia
    aperte, e lo porta in meritato trionfo. Perché questa prima edizione
    della Cham­pions Hockey League, i Lions di Sean Simpson l’hanno chiusa
    ieri sera fe­steggiando nientepopodimeno che uno “shutout” (il primo,
    tra l’altro, del­la loro stagione europea) contro il Me­tallurg
    Magnitogorsk campione con­tinentale uscente. Ma anche perché prima di
    approdare a quest’ultima esaltante serata, avevano messo in gi­nocchio
    pure il meglio dell’hockey sve­dese, ceco e finlandese nell’ordine. Mai
    trionfo fu dunque più giustificato di questo sul piano dei risultati e
    delle prestazioni.
    Se le due Continental Cup vinte e fe­steggiate nel vecchio
    Hallenstadion erano scivolate via un po’ così, la Coppa Campioni
    conquistata tra mer­coledì scorso nella lontanissima Ma­gnitogorsk e
    ieri sera nella... vicina Rap­perswil è invece impresa assoluta e,
    ri­badiamo, storica: costruita partita do­po partita nei mesi autunnali
    e rifini­ta nelle due sfide di finale giocate alla grande nello spazio
    di appena 8 gior­ni. Il tutto senza mai perdere il filo del discorso in
    un campionato nazionale tuttora di vertice. Ed altro ancora, c’è da
    scommetterci, ha in serbo quest’in­credibile squadra che ieri sera ha
    gio­cato una partita addirittura perfetta: re­sistendo nella prima
    delicata dozzina di minuti, alzando poi la testa sullo slancio del palo
    colpito da Wichser e passando in vantaggio poco dopo con la prima rete
    “europea” del giova­ne canadese Down, prelevato dal part­nerteam
    Grasshopper; giocando poi un eccellente periodo centrale fino a
    trasformare nell’importantissimo 2­0 il terzo power-play della serata;
    chiu­dendo infine ogni varco ai russi in av­vio di terzo tempo (il suo
    primo disco Sulander lo ha toccato dopo cinque minuti e mezzo!) per poi
    esplodere di botto con il terribile uno-due firmato da capitan Seger –
    di nuovo in supe­riorità numerica – e da Alston nello spazio di 54
    secondi a cavallo del 49’. La finale si è chiusa lì, e poi ci ha
    pen­sato Trudel a fissarla sul 5-0 con quel gol che a lui è oltretutto
    valso il “tito­lo” di capo-cannoniere della CHL.
    Incredibile, davvero incredibile, que­sto Zurigo: da Sulander
    (premiato co­me MVP del torneo) e dall’inesauribi­le Pittis (tre assist
    per lui ieri sera, ad im­preziosire la sua splendida partita) giù fino
    al non ancora 19enne difensore Geering! Uno Zurigo capace di gesti­re
    al meglio ogni singolo momento del­la sfida decisiva: di tenere i russi
    co­stantemente lontani dalla porta, di an­dare in fore-checking quando
    s’è trat­tato di togliersi di dosso la pressione avversaria, di cercare
    la conclusione verso lo stavolta non sicurissimo Pro­skuryakov (classe
    1987) ogni qualvol­ta ne hanno intravvisto la possibilità. Capace
    insomma, questo Zurigo, di vincere ed anzi di trionfare al cospet­to di
    un Metallurg che costa 67 milio­ni di franchi a stagione ma che ieri
    se­ra, schierato fin dall’inizio a tre linee, ha perso progressivamente
    la bussola dopo aver sprecato in chiusura di se­condo tempo 72” di
    doppia superio­rità numerica.Giornale del popolo
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    Messaggio Da Mirna Gio 29 Gen 2009, 11:44

    Splendido Zurigo sul tetto d’Europa! P20090129114643janalstoew5

    INTERVISTA
    Jan Alston: ‘E dire che nessuno credeva in noi’
    Capitan Mathias Seger
    la­scia a sorpresa al suo portiere Ari Sulan­der l’onore di levare al
    cielo per primo la Silver Stone, il coppone destinato ai vinci­tori
    della Champions League. «È l’unico titolo che non aveva ancora vinto,
    mi sem­brava giusto fargli questo regalo», spiega il difensore numero
    31, che poi aggiunge: «Semplicemente una serata geniale: quan­do riesci
    a battere 5-0 una squadra russa, be’, c’è poco da aggiungere».
    Emozionato anche Jean-Guy Trudel, autore del quin­to e ultimo gol. «Un
    momento magico, me­glio di così non poteva andare. E se è suc­cesso è
    merito di chi ci allena: ha saputo prepararci al meglio; ad ogni
    partita sape­vamo cosa dovevamo fare».
    La certezza del trionfo
    è arrivata dopo il 3-0 di Seger: «Sapevamo che dovevamo lottare fino
    alla fine e non incappare in cali di tensione come era successo nella
    finale d’andata – racconta Ryan Gardner –. Nello spoglia­toio, durante
    la seconda pausa, ci siamo detti che dovevamo assolutamente segnare una
    terza rete. E ce l’abbiamo fatta». Jan Alston è quasi commosso.
    «Nessuno cre­deva in noi ma io sapevo che questo è un gruppo speciale.
    Ciò che abbiamo saputo fare è semplicemente sensazionale!». L’ul­tima
    battuta è dell’artefice del successo zurighese, coach Sean Simpson:
    «Questa coppa è stupenda, credetemi».
    La Regione Ticino

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