Da ticinonews.ch:
Il Lugano non ha un budget da playout. Ma nelle ultime disastrose stagioni comincia ad avere.. una storia da playout. La proprietà però non ci sta. Vuole tornare in alto. E per farlo ha ripreso saldamente in mano le redini societarie. La rivoluzione è in atto. Anche se forse più che di una rivoluzione si tratta di un ritorno alle origini. Vediamo dove potrebbe portare.
Coach, DS e presidente. Malgrado il DS Roland Habisreutinger volesse confermare in panchina Greg Ireland il CdA del club ha imposto la svolta e ha puntato sull'esperienza maturata in NHL di Barry Smith. E dopo questa prima mossa potrebbe arrivarne presto una seconda. Come abbiamo anticipato a fine febbraio infatti Vicky Mantegazza potrebbe presto prendere il posto di Silvio Laurenti alla presidenza. Le voci in questo senso si fanno giorno dopo giorno sempre più insistenti. E oggi trovano conferma anche sulle colonne del GdP.
Questione portiere. David Aebischer è stato bocciato. E il Lugano per rimpiazzarlo aveva trovato un accordo con il Servette per ingaggiare Benjamin Conz, ma il giovane estremo difensore della nazionale non ha accettato le condizioni proposte dai bianconeri e preferisce restare un altro anno a Langnau. Sfumato anche Daniel Manzato, che resterà almeno un'altra stagione a Rapperswil, il Lugano sta ora seguendo la pista che porta a Christobal Huet. Il portiere franco-svizzero è di proprietà dei Chicago Blackhawks e ha un altro anno di contratto, ma in NHL la sua carriera sembra ormai chiusa. Verosimile dunque che Chicago lo presti per una seconda stagione di fila ad un club europeo.
Stranieri. Oltre all’incostanza del suo portiere titolare il grande problema del Lugano quest’anno è stato il rendimento insufficiente degli stranieri. Alla Resega si punta ora sull'usato sicuro. E dunque - oltre al confermato Petteri Nummelin e ai neoaquisti Kimmo Rintanen e Jaroslav Bednar - il nome che circola con sempre maggior insistenza, come abbiamo scritto settimana scorsa, è quello di Patrick Thoresen. Come segnala oggi lo stesso GdP l'interesse è confermato e l'attaccante norvegese è disposto a trattare. Starà alla proprietà decidere se allargare i cordoni della borsa al punto... da riuscire a convincerlo a tornare. Ma il mercato su questo fronte non si ferma qui. Perché a Lugano potrebbe arrivare anche un quinto straniero di peso. Così da avere maggiore concorrenza e profondità. Per essere pronti anche in caso di eventuali acciacchi dei veterani Nummelin e Rintanen. I nomi che circolano in questo senso sono quelli di Jean-Pierre Vigier del Berna e di Éric Bélanger dei Phoenix Coyotes.
Il Lugano è insomma un cantiere aperto. Ma un cantiere decisamente affascinante. Visto che potrebbe riportare un Mantegazza alla presidenza. Con uno scorer svizzero come Daniel Steiner ad alzare il livello di killer instinct dei giocatori rossocrociati (terzo grande problema dei bianconeri: quest'anno tra gli svizzeri solo Hnat Domenichelli e Julien Vauclair hanno segnato più di dieci reti). Uno dei portieri più forti d'Europa a difendere la gabbia bianconera. E un quintetto di stranieri tra i più forti dell'intera National League.
Insomma alla Resega sono in atto le grandi manovre. La restaurazione è il processo di ristabilimento del potere dei sovrani assoluti. E stavolta, al posto di un re, potrebbe presto sedere una regina.
Il Lugano non ha un budget da playout. Ma nelle ultime disastrose stagioni comincia ad avere.. una storia da playout. La proprietà però non ci sta. Vuole tornare in alto. E per farlo ha ripreso saldamente in mano le redini societarie. La rivoluzione è in atto. Anche se forse più che di una rivoluzione si tratta di un ritorno alle origini. Vediamo dove potrebbe portare.
Coach, DS e presidente. Malgrado il DS Roland Habisreutinger volesse confermare in panchina Greg Ireland il CdA del club ha imposto la svolta e ha puntato sull'esperienza maturata in NHL di Barry Smith. E dopo questa prima mossa potrebbe arrivarne presto una seconda. Come abbiamo anticipato a fine febbraio infatti Vicky Mantegazza potrebbe presto prendere il posto di Silvio Laurenti alla presidenza. Le voci in questo senso si fanno giorno dopo giorno sempre più insistenti. E oggi trovano conferma anche sulle colonne del GdP.
Questione portiere. David Aebischer è stato bocciato. E il Lugano per rimpiazzarlo aveva trovato un accordo con il Servette per ingaggiare Benjamin Conz, ma il giovane estremo difensore della nazionale non ha accettato le condizioni proposte dai bianconeri e preferisce restare un altro anno a Langnau. Sfumato anche Daniel Manzato, che resterà almeno un'altra stagione a Rapperswil, il Lugano sta ora seguendo la pista che porta a Christobal Huet. Il portiere franco-svizzero è di proprietà dei Chicago Blackhawks e ha un altro anno di contratto, ma in NHL la sua carriera sembra ormai chiusa. Verosimile dunque che Chicago lo presti per una seconda stagione di fila ad un club europeo.
Stranieri. Oltre all’incostanza del suo portiere titolare il grande problema del Lugano quest’anno è stato il rendimento insufficiente degli stranieri. Alla Resega si punta ora sull'usato sicuro. E dunque - oltre al confermato Petteri Nummelin e ai neoaquisti Kimmo Rintanen e Jaroslav Bednar - il nome che circola con sempre maggior insistenza, come abbiamo scritto settimana scorsa, è quello di Patrick Thoresen. Come segnala oggi lo stesso GdP l'interesse è confermato e l'attaccante norvegese è disposto a trattare. Starà alla proprietà decidere se allargare i cordoni della borsa al punto... da riuscire a convincerlo a tornare. Ma il mercato su questo fronte non si ferma qui. Perché a Lugano potrebbe arrivare anche un quinto straniero di peso. Così da avere maggiore concorrenza e profondità. Per essere pronti anche in caso di eventuali acciacchi dei veterani Nummelin e Rintanen. I nomi che circolano in questo senso sono quelli di Jean-Pierre Vigier del Berna e di Éric Bélanger dei Phoenix Coyotes.
Il Lugano è insomma un cantiere aperto. Ma un cantiere decisamente affascinante. Visto che potrebbe riportare un Mantegazza alla presidenza. Con uno scorer svizzero come Daniel Steiner ad alzare il livello di killer instinct dei giocatori rossocrociati (terzo grande problema dei bianconeri: quest'anno tra gli svizzeri solo Hnat Domenichelli e Julien Vauclair hanno segnato più di dieci reti). Uno dei portieri più forti d'Europa a difendere la gabbia bianconera. E un quintetto di stranieri tra i più forti dell'intera National League.
Insomma alla Resega sono in atto le grandi manovre. La restaurazione è il processo di ristabilimento del potere dei sovrani assoluti. E stavolta, al posto di un re, potrebbe presto sedere una regina.
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