RETI:
19.25 Westrum (Sciaroni, G. Christen) 1- 0; 22.10 Burkhalter (Friedli,
Parati) 1- 1; 24.12 Stirnimann (Kutlak, Westrum) 2- 1; 25.57 Bianchi
(Walker) 3- 1; 28.14 Duca (Stirnimann) 4- 1; 31.49 Naumenko (Walker,
Westrum; espulso Nordgren) 5- 1; 44.26 Micheli (Walker, Bianchi) 6-1;
55.16 Naumenko (Westrum, Sciaroni; autorete Roest; esp. Burkhalter)
7-1; 57.20 Geyer (Nordgren, Berglund; esp. Marghitola) 7-2.
AMBRÌ: Krizan; Naumenko, Stephan; Sciaroni,
Westrum, Walker; Kutlak, Marghitola; Demuth, Stirnimann, Duca; Bundi,
Gautschi; Micheli, Bianchi, Christen; Horak; Celio, Zanetti.
RAPPERSWIL: Züger; Geyer, Voisard; Nordgren, Roest,
Abid; Guyaz, Berger; Hürlimann, Burkhalter, Friedli; Schefer, Parati;
Berglund, Siren, Rizzello; Zangger, Lindemann; Voegele, Bütler, Tschuor.
PENALITÀ: Ambrì 4x2’; Rapperswil 5x2’.
NOTE: 3142 spettatori; arbitro Prugger (Kaderli e
Abegglen). Ambrì senza Bäumle, Mattioli, Wahlberg, Murovic (tutti
infortunati) e Schönenberger (ammalato).
Rapperswil senza Fischer, Raffainer, Reuille (inf.), Lindström (squalificato) e Svensson (sovrannumero). Al 53.10 palo di Abid.
Tiri in porta: 32-29 (11- 10, 11- 11, 10- .
Premiati quali migliori in pista Walker e Züger.
di OMAR MESHALE
7 minuti e 37 secondi. Tanto ha dovuto “giocare” l’Ambrì sabato
sera per mettere sotto un Rapperswil imbarazzante a livello difensivo
e soprattutto domare la sua bestia nera (8 sconfitte negli ultimi 8
confronti). Lakers 2009 che hanno collezionato la “bellezza” di 10
sconfitte in 11 incontri, perdendo nel contempo le ultime 3 partite con
la media “perfetta” di 7 dischi incassati. Praticamente scontato
dunque il licenziamento di Dave Chambers (vedi overtime). Anzi, a
dirla giusta, si tratta di “retrocessione” ad assistente del nuovo
tecnico Summanen, ruolo già ricoperto nella precedente gestione
Samuelsson.
Match che è scivolato via esattamente secondo le consegne volute
da Cada e diligentemente applicate dai suoi sul ghiaccio. Ovvero
lasciar sfogare i sangallesi, lasciando loro l’impressione di condurre
il gioco per poi infilarli impietosamente, approfittando degli enormi
svarioni concessi dietro dall’ex- Burkhalter e compagni. Come rileva
Demuth a fine incontro: «Questo è il sistema che il coach ci chiede di
applicare. Abbiamo raggiunto un buon livello di organizzazione e
sappiamo aspettare gli errori avversari per colpirli in velocità».
Pazienza e ripartenze dunque. «Giusto. È questo l’hockey che mi piace.
Veloce, semplice e con grande efficacia in fase conclusiva», conferma
Roccia nei corridoi della Valascia. L’Ambrì ha però cominciato il match
piuttosto sotto tono, con diverse imperfezioni in fase d’impostazione
che hanno dato tempo e modo al Rapperswil di mettere in apprensione
Krizan – che voci di... forum danno proprio in trattativa coi Lakers
per la prossima stagione – soprattutto nei primi 20 minuti.
E così ecco cadere il primo tiro del match di Berglund dopo 50
secondi su un disimpegno sbagliato dallo stesso portierone slovacco.
Poi la prima superiorità numerica avuta al 1.37 in cui i leventinesi
sono riusciti a raggranellare un’unica conclusione verso l’ex di turno
Züger (più volte “beccato” dalla Sud). A seguire gli errori in fase di
costruzione del gioco ed in ripetizione di Westrum (2 volte), Stephan,
Kutlak e Bundi a far sorgere cattivi pensieri fra i 3’000 della
Valascia. Zona neutra trasformatasi in una sconfinata terra di nessuno
e dove si è assistito ad un autentico Far West di capovolgimenti,
errori, errorini ed erroracci, chiusure tempestive ed improvvisi
nervosismi. Nervosismi scatenati nella prima inferiorità leventinese
(reazione di Sciaroni su un indiavolato Berglund), e dove Westrum
prima sgambettando Voegele al rientro in panchina e Duca poi ancora su
Berglund, che lasciavano intravvedere una lunga partita di
sofferenze. Ma soprattutto una carburazione a rilento, come
sottolineato dal coach biancoblù: «Gli errori iniziali ci stanno. Il
rientro dalla trasferta di Ginevra non è sicuramente stato agevole.
Abbiamo avuto bisogno di un tempo buono per “scaldarci”. Siamo entrati
in partita, sapendo che avremmo dovuto lavorare di più per smaltire la
partita del giorno prima».
Detto fatto. L’Ambrì ha avuto il grandissimo merito di sbloccare
la gara forse nel momento migliore degli ospiti con Sciaroni a portare
a spasso uno spaesato Züger e metter sul backhand di Westrum la rete
dell’1-0 (ventesimo sigillo stagionale per l’americano). Neanche il
pareggio di Burkhalter è poi riuscito a scalfire le certezze
leventinesi, tant’è vero che il disco infilato fra i gambali di
Krizan, è poi stato immediatamente vendicato con 4 sonore sberle fra
il 24.12 e il 31.49 a “girare” definitivamente la partita, sfruttando
chirurgicamente le allucinanti amnesie sangallesi.
L’Ambrì sceso sul ghiaccio sabato ha dimostrato di aver
acquisito una buona organizzazione – indispensabile tenendo conto
della costante rotazione nelle linee degli 11 attaccanti e 7 difensori
mossi perfettamente sul ghiaccio dalla sapiente mano di Cada – che ha
poi permesso a 6 giocatori diversi di andare in rete. «È sicuramente
un buon segnale. I giocatori sanno perfettamente che riuscendo a
giocare bene si innesta una positiva progressione non solo a livello
tecnico e fisico, ma soprattutto sul piano psicologico e della
fiducia». Mentalità ben riassunta anche dal bastone quasi spezzato sul
ghiaccio da Krizan in occasione del 7-2 sangallese. «Giustissimo,
dimostra che c’è tanta voglia di finire “bene” ogni partita» chiude il
tecnico dei biancoblù, che con la larga vittoria di sabato hanno
intanto ottenuto il loro record stagionale di reti, dopo lo storico
6-0 ottenuto nel derby.Giornale del Popolo
19.25 Westrum (Sciaroni, G. Christen) 1- 0; 22.10 Burkhalter (Friedli,
Parati) 1- 1; 24.12 Stirnimann (Kutlak, Westrum) 2- 1; 25.57 Bianchi
(Walker) 3- 1; 28.14 Duca (Stirnimann) 4- 1; 31.49 Naumenko (Walker,
Westrum; espulso Nordgren) 5- 1; 44.26 Micheli (Walker, Bianchi) 6-1;
55.16 Naumenko (Westrum, Sciaroni; autorete Roest; esp. Burkhalter)
7-1; 57.20 Geyer (Nordgren, Berglund; esp. Marghitola) 7-2.
AMBRÌ: Krizan; Naumenko, Stephan; Sciaroni,
Westrum, Walker; Kutlak, Marghitola; Demuth, Stirnimann, Duca; Bundi,
Gautschi; Micheli, Bianchi, Christen; Horak; Celio, Zanetti.
RAPPERSWIL: Züger; Geyer, Voisard; Nordgren, Roest,
Abid; Guyaz, Berger; Hürlimann, Burkhalter, Friedli; Schefer, Parati;
Berglund, Siren, Rizzello; Zangger, Lindemann; Voegele, Bütler, Tschuor.
PENALITÀ: Ambrì 4x2’; Rapperswil 5x2’.
NOTE: 3142 spettatori; arbitro Prugger (Kaderli e
Abegglen). Ambrì senza Bäumle, Mattioli, Wahlberg, Murovic (tutti
infortunati) e Schönenberger (ammalato).
Rapperswil senza Fischer, Raffainer, Reuille (inf.), Lindström (squalificato) e Svensson (sovrannumero). Al 53.10 palo di Abid.
Tiri in porta: 32-29 (11- 10, 11- 11, 10- .
Premiati quali migliori in pista Walker e Züger.
di OMAR MESHALE
7 minuti e 37 secondi. Tanto ha dovuto “giocare” l’Ambrì sabato
sera per mettere sotto un Rapperswil imbarazzante a livello difensivo
e soprattutto domare la sua bestia nera (8 sconfitte negli ultimi 8
confronti). Lakers 2009 che hanno collezionato la “bellezza” di 10
sconfitte in 11 incontri, perdendo nel contempo le ultime 3 partite con
la media “perfetta” di 7 dischi incassati. Praticamente scontato
dunque il licenziamento di Dave Chambers (vedi overtime). Anzi, a
dirla giusta, si tratta di “retrocessione” ad assistente del nuovo
tecnico Summanen, ruolo già ricoperto nella precedente gestione
Samuelsson.
Match che è scivolato via esattamente secondo le consegne volute
da Cada e diligentemente applicate dai suoi sul ghiaccio. Ovvero
lasciar sfogare i sangallesi, lasciando loro l’impressione di condurre
il gioco per poi infilarli impietosamente, approfittando degli enormi
svarioni concessi dietro dall’ex- Burkhalter e compagni. Come rileva
Demuth a fine incontro: «Questo è il sistema che il coach ci chiede di
applicare. Abbiamo raggiunto un buon livello di organizzazione e
sappiamo aspettare gli errori avversari per colpirli in velocità».
Pazienza e ripartenze dunque. «Giusto. È questo l’hockey che mi piace.
Veloce, semplice e con grande efficacia in fase conclusiva», conferma
Roccia nei corridoi della Valascia. L’Ambrì ha però cominciato il match
piuttosto sotto tono, con diverse imperfezioni in fase d’impostazione
che hanno dato tempo e modo al Rapperswil di mettere in apprensione
Krizan – che voci di... forum danno proprio in trattativa coi Lakers
per la prossima stagione – soprattutto nei primi 20 minuti.
E così ecco cadere il primo tiro del match di Berglund dopo 50
secondi su un disimpegno sbagliato dallo stesso portierone slovacco.
Poi la prima superiorità numerica avuta al 1.37 in cui i leventinesi
sono riusciti a raggranellare un’unica conclusione verso l’ex di turno
Züger (più volte “beccato” dalla Sud). A seguire gli errori in fase di
costruzione del gioco ed in ripetizione di Westrum (2 volte), Stephan,
Kutlak e Bundi a far sorgere cattivi pensieri fra i 3’000 della
Valascia. Zona neutra trasformatasi in una sconfinata terra di nessuno
e dove si è assistito ad un autentico Far West di capovolgimenti,
errori, errorini ed erroracci, chiusure tempestive ed improvvisi
nervosismi. Nervosismi scatenati nella prima inferiorità leventinese
(reazione di Sciaroni su un indiavolato Berglund), e dove Westrum
prima sgambettando Voegele al rientro in panchina e Duca poi ancora su
Berglund, che lasciavano intravvedere una lunga partita di
sofferenze. Ma soprattutto una carburazione a rilento, come
sottolineato dal coach biancoblù: «Gli errori iniziali ci stanno. Il
rientro dalla trasferta di Ginevra non è sicuramente stato agevole.
Abbiamo avuto bisogno di un tempo buono per “scaldarci”. Siamo entrati
in partita, sapendo che avremmo dovuto lavorare di più per smaltire la
partita del giorno prima».
Detto fatto. L’Ambrì ha avuto il grandissimo merito di sbloccare
la gara forse nel momento migliore degli ospiti con Sciaroni a portare
a spasso uno spaesato Züger e metter sul backhand di Westrum la rete
dell’1-0 (ventesimo sigillo stagionale per l’americano). Neanche il
pareggio di Burkhalter è poi riuscito a scalfire le certezze
leventinesi, tant’è vero che il disco infilato fra i gambali di
Krizan, è poi stato immediatamente vendicato con 4 sonore sberle fra
il 24.12 e il 31.49 a “girare” definitivamente la partita, sfruttando
chirurgicamente le allucinanti amnesie sangallesi.
L’Ambrì sceso sul ghiaccio sabato ha dimostrato di aver
acquisito una buona organizzazione – indispensabile tenendo conto
della costante rotazione nelle linee degli 11 attaccanti e 7 difensori
mossi perfettamente sul ghiaccio dalla sapiente mano di Cada – che ha
poi permesso a 6 giocatori diversi di andare in rete. «È sicuramente
un buon segnale. I giocatori sanno perfettamente che riuscendo a
giocare bene si innesta una positiva progressione non solo a livello
tecnico e fisico, ma soprattutto sul piano psicologico e della
fiducia». Mentalità ben riassunta anche dal bastone quasi spezzato sul
ghiaccio da Krizan in occasione del 7-2 sangallese. «Giustissimo,
dimostra che c’è tanta voglia di finire “bene” ogni partita» chiude il
tecnico dei biancoblù, che con la larga vittoria di sabato hanno
intanto ottenuto il loro record stagionale di reti, dopo lo storico
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