L'Ambrì
- con Rostislav Cada e Karol Krizan - è tornato a giocare un ruolo
dignitoso in campionato. E a fare punti. Le correzioni sono però state
decisamente tardive. E i playoff sono ormai irraggiungibili. In
Leventina si è insomma persa un'altra stagione nel grigiore della bassa
classifica. Ad Ettore Moccetti, ex membro del
Consiglio di amministrazione (CdA) del club, abbiamo chiesto di fare
una fotografia del difficile momento dei biancoblù.
Lei come giudica il lavoro dell’attuale CdA dimissionario? Molti
pensano che abbia lavorato bene a livello finanziario, ma - e basta
guardare le classifiche degli ultimi tre campionati - molto male a
livello sportivo...
"Concretamente, avendo lavorato fianco a fianco con cinque membri su
sette dell’attuale CdA, ritengo di aver condiviso con loro momenti
appassionanti e di buona collaborazione. La mia partenza è stata
motivata da una serie di divergenze di vedute nella conduzione del
club. Divergenze avute con alcuni di loro sulle quali non mi sembra
utile né costruttivo tornare. E francamente non sarebbe corretto, per
me, formulare giudizi di merito sul CdA uscente".
Secondo lei è stato corretto dare le dimissioni in toto ancora prima di trovare dei sostituti?
"E` difficile dall’esterno valutare esattamente il meccanismo
che ha portato il CdA a fare questa effettivamente anomala scelta. Si
potrebbe anche ipotizzare che l’intero Consiglio sia stato messo in
condizioni da dover dare le dimissioni: se così fosse prospettiva e
commenti cambierebbero. Ad Ambrì siamo stati abituati a vedere ed
assistere a tutto e al contrario di tutto".
Questi i nomi che circolano per il nuovo CdA: Filippo Celio
(che viene indicato da più parti come il futuro presidente), Norman
Gobbi, Mauro Foschi, Franco Lazzarotto, Raul Reali e Fabio Oetterli. Ma
non sono confermati. C'è chi dice che Lazzarotto non ci sarà. E chi
aggiunge che potrebbe esserci uno tra Brenno Canevascini e Guglielmo
Chiavi. Lei che ne pensa?
"Sono felice che vi siano persone disponibili ad assumere
questi incarichi nell’ambito di una società sportiva così impegnativa.
Da quanto sappiamo per ora nulla è confermato e si è solo in una fase
interlocutoria, ma la disponibilità è importante. Ritengo, però, che
l’aspetto fondamentale non sia tanto quello di trovare le persone
quanto quello di far capire loro quale sarà il compito che dovranno
assumersi e in quale ambito lavoreranno. Dunque con tempi decisionali
istantanei, che verosimilmente ancora non conoscono".
Da più parti negli ultimi mesi sono piovute forti critiche
sull’operato del DS Peter Jaks, la cui posizione - si dice - in vista
della prossima stagione sia traballante. Lei che ne pensa...?
"Questo è, in effetti, un aspetto fondamentale. Personalmente ritengo
che l’Ambrì non possa permettersi di avere la figura di un Direttore
sportivo, soprattutto non un DS da formare. Mi spiego. Ogni altro ex
giocatore che negli anni è divenuto DS ha dovuto intraprendere una
lunga gavetta così da guadagnarsi sul campo di quella specifica
funzione il rispetto dei giocatori. Cambiare l’immagine ed il ruolo da
giocatore a DS richiede tempo e dedizione, richiede anni e carisma. Una
società come l’Ambrì può e deve formare giovani giocatori ma non
perdere energie, tempo e denaro per formare anche Direttori sportivi,
allenatori o altre figure di rilievo per la squadra. In quest’ottica il
ruolo del CdA è essenziale e proprio per questo credo che una seria
analisi vada fatta certamente sull’operato del DS attuale, ma anche su
quello del CdA che ne avrebbe dovuto curare la crescita manageriale".
Secondo lei la nuova Valascia si farà o è solo un sogno?
"Il periodo economico che stiamo affrontando mal si concilia
con un nuovo grosso investimento in Leventina. Un investimento che
richiede inoltre una forte copertura da parte degli enti pubblici. Il
Cantone negli ultimi trent’anni ha investito moltissimo in Leventina,
contrariamente a quanto fatto in altre valli ticinesi. Sarebbe a mio
modo di vedere poco equo pensare ad un nuovo investimento cantonale a
favore di uno stadio del ghiaccio. I promotori devono responsabilmente
rivolgersi ad investitori privati".
Da Ambrì giungono segnali di ridimensionamento: il budget
potrebbe diminuire di 1.5 milioni. Lei come legge questa possibile
diminuzione dei finanziamenti?
"Da persona che si muove nel contesto economico e che conosce
profondamente la realtà dell’Ambri ritengo questa operazione essenziale
per poter garantire la sopravvivenza della società. L’Ambri è rimasta
forse l’unica realtà svizzera caratterizzata da una ricerca quotidiana
di equilibrio delle finanze. Occorre disciplina e rispetto per le
entrate sulla base delle quali sempre e comunque calibrare le uscite.
Fare anche un piccolo passo più lungo della gamba costerebbe moltissimo
e si rischierebbe il tracollo dei conti. Il rigore assoluto è
d’obbligo".
Geo Mantegazza ha recentemente dichiarato che secondo lui nel
Ticino del futuro ci potrebbe essere posto per una sola compagine in
massima serie. Lei è d’accordo con questa impietosa analisi?
"Spero che questa affermazione sia riferita solo ed
esclusivamente al periodo economico difficile che stiamo affrontando.
Altrimenti, da tifoso, non potrei essere d’accordo. Evidentemente dal
punto di vista finanziario credo anch’io che un accumulo delle forze
farebbe del Ticino hockeystico una bella realtà; mi sia concesso, però,
il timore del tifoso, perchè chi conosce bene il nostro cantone sa che
questa proposta in Ticino è decisamente poco praticabile".
FONTE
Gio 19 Gen 2012, 10:27 Da Mirna
» Album Figurine Settore Giovanile HCAP
Gio 19 Gen 2012, 10:14 Da Mirna
» Jaks in Ticino solo la prossima settimana
Mer 12 Ott 2011, 13:19 Da Mirna
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Sab 08 Ott 2011, 15:13 Da Mirna
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Sab 08 Ott 2011, 14:30 Da Mirna
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