In doppio vantaggio a meno di 10’ dal termine, i
campioni svizzeri si fanno rimontare . Senza vincitori né vinti il
primo round della finale di Champions League: mercoledì la sfida
decisiva
Magnitogorsk – Peccato. L’occasione era davvero grossa. Dopo aver
fatto gara in avanti per gran parte della partita, gli ZSC Lions si
sono fatti beffare in dirittura d’arrivo, facendosi rimontare il
doppio vantaggio che avevano costruito nei primi due periodi a spese
di un Magnitogorsk capace di uscire alla distanza. Nella rimonta dei
russi parecchio ci ha messo del suo pure la squadra di Sean Simpson.
In particolare per non essere riuscita a chiudere la partita quando
aveva i mezzi per farlo. Un episodio su tutti il rigore miseramente
fallito da Alston a meno di 10’ dal termine, quando i campioni svizzeri
conducevano ancora 2-0.
A quel punto è cambiata la direzione del vento. Il Metallurg ha
capito che poteva ancora riacciuffare i Lions, colpiti anche nel
morale per non aver saputo sfruttare il rigore. Difatti appena qualche
istante dopo è iniziata la resa dei conti, che ha riportato il
bilancio in parità, cosa che rende ancor più pepato il ritorno in
agenda per mercoledì prossimo a Rapperswil: lì “ basterà” vincere. Un
pareggio rimanderebbe il verdetto ai rigori.
La partita di ieri si è iniziata nel migliore dei modi per gli
zurighesi, in rete al 10’ con Trudel ( con la complicità di Vitali
Atyushov) e andati in doppio vantaggio 3’ dopo con una bella azione
finalizzata da Wichser. Pure dal profilo del gioco a mostrare le cose
migliori nel primo tempo sono stati Seger e compagni, che hanno
scagliato 16 tiri verso il portiere avversario, mentre i russi hanno
chiamato in causa una sola volta Sulander.
Nulla di fatto nel periodo centrale che ha proposto una prima
parte ancora con i Lions a fare la voce grossa, mentre dalla mezz’ora
il Magnitogorsk ha sensibilmente alzato il suo ritmo, iniziando ad
insinuare il tarlo del dubbio nella testa degli elvetici. Di che
rimettersi al lavoro e cercare il gol della sicurezza. In entrata di
terzo tempo i padroni di casa hanno dovuto ricorrere alle maniere forti
per fermare un lanciatissimo Monnet. Il conseguente rigore però non è
stato sfruttato da Alston, dando la stura alla rimonta dei russi, che
sullo slancio dell’euforia per lo scampato pericolo hanno infilato
Sulander una prima volta con una fucilata dalla distanza di Atyushov.
Da lì innanzi le coordinate sono diametralmente mutate: assedio
costante dei russi dalle parti della porta zurighese, con Sulander che
ha retto bene. Ha avuto una sola esitazione, ma ahilui si è rivelata
decisiva, quando si è lasciato sfilare tra i gambali un tiro di Rolinek
a meno di 1’ dalla terza sirena. Davvero un peccato per uno Zurigo che
alla luce di quanto mostrato avrebbe anche meritato il successo.
Nemmeno il pareggio è da ripudiare, posto che venga ratificato con un
successo nella sfida di ritorno di settimana prossima o, in via
subordinata, di un altro pareggio, posto che poi ai rigori si faccia
meglio di quanto Alston ha fatto ieri.
campioni svizzeri si fanno rimontare . Senza vincitori né vinti il
primo round della finale di Champions League: mercoledì la sfida
decisiva
Magnitogorsk – Peccato. L’occasione era davvero grossa. Dopo aver
fatto gara in avanti per gran parte della partita, gli ZSC Lions si
sono fatti beffare in dirittura d’arrivo, facendosi rimontare il
doppio vantaggio che avevano costruito nei primi due periodi a spese
di un Magnitogorsk capace di uscire alla distanza. Nella rimonta dei
russi parecchio ci ha messo del suo pure la squadra di Sean Simpson.
In particolare per non essere riuscita a chiudere la partita quando
aveva i mezzi per farlo. Un episodio su tutti il rigore miseramente
fallito da Alston a meno di 10’ dal termine, quando i campioni svizzeri
conducevano ancora 2-0.
A quel punto è cambiata la direzione del vento. Il Metallurg ha
capito che poteva ancora riacciuffare i Lions, colpiti anche nel
morale per non aver saputo sfruttare il rigore. Difatti appena qualche
istante dopo è iniziata la resa dei conti, che ha riportato il
bilancio in parità, cosa che rende ancor più pepato il ritorno in
agenda per mercoledì prossimo a Rapperswil: lì “ basterà” vincere. Un
pareggio rimanderebbe il verdetto ai rigori.
La partita di ieri si è iniziata nel migliore dei modi per gli
zurighesi, in rete al 10’ con Trudel ( con la complicità di Vitali
Atyushov) e andati in doppio vantaggio 3’ dopo con una bella azione
finalizzata da Wichser. Pure dal profilo del gioco a mostrare le cose
migliori nel primo tempo sono stati Seger e compagni, che hanno
scagliato 16 tiri verso il portiere avversario, mentre i russi hanno
chiamato in causa una sola volta Sulander.
Nulla di fatto nel periodo centrale che ha proposto una prima
parte ancora con i Lions a fare la voce grossa, mentre dalla mezz’ora
il Magnitogorsk ha sensibilmente alzato il suo ritmo, iniziando ad
insinuare il tarlo del dubbio nella testa degli elvetici. Di che
rimettersi al lavoro e cercare il gol della sicurezza. In entrata di
terzo tempo i padroni di casa hanno dovuto ricorrere alle maniere forti
per fermare un lanciatissimo Monnet. Il conseguente rigore però non è
stato sfruttato da Alston, dando la stura alla rimonta dei russi, che
sullo slancio dell’euforia per lo scampato pericolo hanno infilato
Sulander una prima volta con una fucilata dalla distanza di Atyushov.
Da lì innanzi le coordinate sono diametralmente mutate: assedio
costante dei russi dalle parti della porta zurighese, con Sulander che
ha retto bene. Ha avuto una sola esitazione, ma ahilui si è rivelata
decisiva, quando si è lasciato sfilare tra i gambali un tiro di Rolinek
a meno di 1’ dalla terza sirena. Davvero un peccato per uno Zurigo che
alla luce di quanto mostrato avrebbe anche meritato il successo.
Nemmeno il pareggio è da ripudiare, posto che venga ratificato con un
successo nella sfida di ritorno di settimana prossima o, in via
subordinata, di un altro pareggio, posto che poi ai rigori si faccia
meglio di quanto Alston ha fatto ieri.
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