Dopo la brillantissima prestazione di
Magnitogorsk, i Lions puntano in alto. Mercoledì, gli zurighesi hanno
la possibilità di conquistare la Champions League
Nel finesettimana, gli ZSC Lions giocheranno una sola partita,
domani a Langnau, ma il pensiero è sicuramente già rivolto al grande
appuntamento di mercoledì a Rapperswil. Ai Lions manca in effetti una
vittoria per assicurarsi il più importante trofeo europeo. Il
rocambolesco 2-2 di Magnitogorsk ha dimostrato che la finale è più che
mai aperta. Ma chi si è lamentato per il pareggio in Russia deve
avere ancora delle belle riserve...
Un’immagine illustra perfettamente il percorso europeo degli
zurighesi: negli spogliatoi, i giocatori hanno faticato a digerire il
pareggio contro la migliore formazione europea della scorsa stagione.
La frustrazione ha avuto il sopravvento sul lato positivo
dell’impresa. Un pareggio contro i russi era troppo poco. Anche se solo
qualche settimana fa nessuno avrebbe osato pensare a una situazione
simile. Mercoledì sera, il coach Sean Simpson non ha lasciato
trasparire il benché minimo segno di nervosismo a proposito del gol
incassato a 43’’ dalla fine. Appena caduto il gol del ceco Rolinek, il
canadese già preparava l’incontro di ritorno.
«Dopo la partita, non volevo dare alcuna indicazione ai russi in
conferenza stampa. Per questo non ho parlato della nostra tattica.
Abbiamo ancora una partita di ritorno da giocare», ha spiegato ai
giornalisti svizzeri. I Lions sono pronti a tutto negli ultimi 60’
della loro fantastica stagione europea, per provare ad assicurarsi un
posto di prestigio nella storia dello sport svizzero.
Simpson ha potuto apprezzare la sua squadra nel corso di un primo
periodo nel quale hanno cacciato ogni dubbio sulla loro capacità di
rivaleggiare con tanto avversario. Durante questa fase hanno
seriamente fatto vacillare il mito dei giocatori milionari e
imbattibili. «Abbiamo visto che potevano tener loro testa », ha
commentato il capitano Mathias Seger.
Con il fore-checking, i campioni svizzeri hanno posto dei
serissimi problemi ai giocatori degli Urali, fino a metà partita. Seger
suppone che i russi siano rimasti sorpresi dall’aggressività: «Forse
ci hanno un po’ sottovalutati. A Rapperswil non sarà così».
Nell’incontro di ritorno, dell’infuocato ambiente della pista di
Rapperswil, i Lions non dovranno però lasciarsi sfuggire opportunità
come quelle capitate a Monnet, Trudel e prima con il rigore di Alston,
al cospetto di Proskuriakov.
laRegioneTicino
Magnitogorsk, i Lions puntano in alto. Mercoledì, gli zurighesi hanno
la possibilità di conquistare la Champions League
Nel finesettimana, gli ZSC Lions giocheranno una sola partita,
domani a Langnau, ma il pensiero è sicuramente già rivolto al grande
appuntamento di mercoledì a Rapperswil. Ai Lions manca in effetti una
vittoria per assicurarsi il più importante trofeo europeo. Il
rocambolesco 2-2 di Magnitogorsk ha dimostrato che la finale è più che
mai aperta. Ma chi si è lamentato per il pareggio in Russia deve
avere ancora delle belle riserve...
Un’immagine illustra perfettamente il percorso europeo degli
zurighesi: negli spogliatoi, i giocatori hanno faticato a digerire il
pareggio contro la migliore formazione europea della scorsa stagione.
La frustrazione ha avuto il sopravvento sul lato positivo
dell’impresa. Un pareggio contro i russi era troppo poco. Anche se solo
qualche settimana fa nessuno avrebbe osato pensare a una situazione
simile. Mercoledì sera, il coach Sean Simpson non ha lasciato
trasparire il benché minimo segno di nervosismo a proposito del gol
incassato a 43’’ dalla fine. Appena caduto il gol del ceco Rolinek, il
canadese già preparava l’incontro di ritorno.
«Dopo la partita, non volevo dare alcuna indicazione ai russi in
conferenza stampa. Per questo non ho parlato della nostra tattica.
Abbiamo ancora una partita di ritorno da giocare», ha spiegato ai
giornalisti svizzeri. I Lions sono pronti a tutto negli ultimi 60’
della loro fantastica stagione europea, per provare ad assicurarsi un
posto di prestigio nella storia dello sport svizzero.
Simpson ha potuto apprezzare la sua squadra nel corso di un primo
periodo nel quale hanno cacciato ogni dubbio sulla loro capacità di
rivaleggiare con tanto avversario. Durante questa fase hanno
seriamente fatto vacillare il mito dei giocatori milionari e
imbattibili. «Abbiamo visto che potevano tener loro testa », ha
commentato il capitano Mathias Seger.
Con il fore-checking, i campioni svizzeri hanno posto dei
serissimi problemi ai giocatori degli Urali, fino a metà partita. Seger
suppone che i russi siano rimasti sorpresi dall’aggressività: «Forse
ci hanno un po’ sottovalutati. A Rapperswil non sarà così».
Nell’incontro di ritorno, dell’infuocato ambiente della pista di
Rapperswil, i Lions non dovranno però lasciarsi sfuggire opportunità
come quelle capitate a Monnet, Trudel e prima con il rigore di Alston,
al cospetto di Proskuriakov.
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