L’allenatore dell'Ambrì pretende il massimo e soprattutto una grande
lucidità per evitare i blackout nelle fasi decisive delle partite com’è
accaduto nelle sfide contro Magnitogorsk e Pardubice.
Benoît Laporte sa di dover lavorare a fondo per riuscire a plasmare il
nuovo Ambrì Piotta. La squadra appare ancora piuttosto “slegata” sul
piano del rendimento. E poi ci sono i numeri che, seppur presi con le
dovute precauzioni, non possono essere sottovalutati. Consideriamo
soprattutto gli ultimi tre incontri disputati contro Magnitogorsk,
Pardubice e Losanna: solo 3 i gol segnati e ben 15 quelli subìti.
Benoît Laporte, il bilancio generale fino a questo punto non può essere soddisfacente...
Diciamo che ci sono degli aspetti che mi fanno sperare in bene ed
altri sui quali occorre evidentemente riflettere. In questo momento
purtroppo c’è discontinuità di rendimento soprattutto sul piano mentale.
Come valuta le prestazioni offerte finora?
Abbiamo disputato delle belle partite contro il Langenthal, i russi
del Magnitogorsk ed i cechi del Pardubice. Specialmente contro le due
compagini dell’est si sono viste cose buone, ma in entrambe le
occasioni abbiamo accusato un vistoso calo nel secondo terzo, subendo
nel giro di cinque minuti un parziale di 5-1 rispettivamente 4-0. La
sconfitta con il Losanna (3-1, ndr) mi ha dato pure fastidio.
Che reazione vuole ora dai suoi giocatori?
Da tutti pretendo il massimo, alcuni lottano sempre con grande
grinta, altri dopo aver incassato uno o due gol si lasciano andare
evidenziando ancora i vecchi mali. Semplicemente io chiedo un gioco
collettivo. Tutti hanno voglia di lavorare e questo è molto importante,
tuttavia devono capire che solo la filosofia di gruppo può e deve
emergere, le individualità non servono e chi la pensa in questo modo
non può pretendere di far parte di questa squadra.
Per quanto riguarda l’aspetto mentale i margini di miglioramento sono dunque ampi.
Ci vuole concentrazione per tutti i sessanta minuti, ogni errore può
costar caro, questo è un ragionamento che deve servire soprattutto per
il campionato.
Un commento sul profilo puramente tecnico...
Abbiamo una buona base sulla quale lavorare, ora bisogna insistere
sugli altri punti. In particolare cercheremo di avere un gioco più
semplice ed aggressivo per evitare rischi eccessivi. Attaccare sì ma
cercando di salvaguardare il reparto arretrato. Nei match contro
Magnitogorsk e Pardubice abbiamo incassato complessivamente sette reti
su altrettanti passaggi in profondità che hanno tagliato in due la
nostra linea difensiva. Ciò non dovrà accadere nelle prossime
amichevoli.
Come giudica il rendimento dei singoli, in particolar modo degli stranieri?
Sono molto contento di Law perché ha sempre dimostrato una grande
professionalità, rispettando le consegne tattiche. Con Westrum forma
sicuramente una bella coppia. Schneider ha pure delle buone qualità, ma
deve ancora imparare il nostro gioco. Sicuramente saprà integrarsi per
il campionato.
Fiducioso quindi per il futuro?
Sì, perché tutti hanno dimostrato di voler lavorare. Spero di avere
buoni segnali dalla Kolin Cup di Zugo contro Mannheim (venerdì, ndr),
Karlovy Vary (sabato) e Zugo (domenica).
Marco Galli, www.sport.tio.ch
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