Il presidente biancoblù Filippo Lombardi indica la via: "Quest’anno
non è perso, è l’anno che ci permette di gettare le fondamenta
dell’Ambrì del futuro".
Filippo Lombardi: per lei venerdì sera sarà la prima partita ufficiale da presidente in carica. Cosa prova, al di là del derby?
“La
preoccupazione principale è quella di arrivare pronti all’inizio della
stagione. Avevamo molte cose in cantiere e si è dovuto correre.
Speriamo che sia tutto a posto. E se non lo sarà: speriamo che il
pubblico ci dia occasione di migliorare nel corso delle prossime
partite”.
E a livello personale?
“Sicuramente sarà una grossa emozione.
Nella mia vita ho visto tante partite dell’Ambrì, ma mai in questa
situazione e spero dunque di poter mantenere la razionalità che mi fa
dire che abbiamo iniziato un lavoro lungo cinque anni. Un lavoro che ha
quale obiettivo quello di fare crescere questa società. Spero insomma
di non cedere all’emotività del momento. Ma mi conosco: sarà molto
difficile”.
Il presidente dove seguirà le partite?
“In diversi posti.
Dovrò accogliere degli ospiti nella Platinum Lounge. E poi farò il giro
di tutto l’impianto e passerò anche in curva, ma in incognito. D’altra
parte ci sono già stato in curva, anche se lo sanno in pochi”.
Quest’anno ad Ambrì nessuno promette i playoff. Bene: ma allora cosa promettete?
“Promettiamo
impegno e lotta. Promettiamo spettacolo e una squadra veramente unita.
Promettiamo una costruzione a lungo termine del nostro progetto. E
promettiamo che quest’anno non è perso, ma è l’anno che ci permette di
gettare le fondamenta dell’Ambrì del futuro”.
Veniamo ai singoli. Quelli che contano: Benoit Laporte…
“Ha
gioco e autorevolezza e dunque la capacità di far crescere una squadra,
giovani compresi. Inoltre ha buone capacità comunicative e la
conoscenza delle lingue che gli permette di destreggiarsi al meglio tra
squadra, società e media svizzeri. Si sta rivelando quello che avevamo
in mente: dunque l’allenatore giusto per l’Ambrì”.
La star: Erik Westrum…
“E’ un genio estroso al quale voglio
bene. Sono anche andato a trovarlo in America, a casa sua. Gli auguro
di riuscire ad inquadrare il suo estro in una solida disciplina di
gioco”.
Il capitano: Paolo Duca…
“E’ un uomo forte e roccioso. In
passato ha saputo trascinare con calma e sicurezza i suoi compagni
anche nei mari più tempestosi e sono sicuro che lo saprà fare anche
quest’anno”.
La saracinesca: Thomas Bäumle…
“E’ una personalità
eccezionale ed è estremamente legato alla squadra. Si sta rimettendo
molto bene dall’infortunio. Ora, psicologicamente, deve iniziare la
nuova stagione senza nessun tipo di timore”.
Uno sguardo oltre l’Ambrì: chi sono le compagini favorite per i primi quattro posti della regular season?
“Sono le solite: basta guardare ai budget. Ma noi cercheremo di creare qualche sorpresa”.
Scendiamo di qualche posizione in classifica: su chi farà la corsa l’Ambrì , per cercare di centrare i playoff?
“Su tutti. Perché non dobbiamo regalare niente. A nessuno”.
Insomma un Ambrì che promette di sputare sangue. Iniziando dai match alla Valascia…
“L’Ambrì
dovrà sempre dare il 100%, in casa come in trasferta. Certo poi la
Valascia ha una forza molto particolare che le deriva sia dall’ambiente
che dal suo pubblico. Tutt’altro fascino rispetto a certi vellutati
salotti d’oltre Gottardo, piste che non sono quasi nemmeno più degli
stadi di hockey su ghiaccio”.
Un fascino, quello della Valascia, che ha comunque bisogno di un
lifting. Al momento è più verosimile che si scelga di costruire una
pista nuova o che si rinnovi la pista attuale?
“Stiamo ancora vagliando entrambe le ipotesi. E la decisione sarà comunicata alla fine della stagione”.
Uno sguardo al futuro: l’Ambrì ha metà squadra in scadenza di
contratto. Ma per portare in Leventina giocatori più forti di quelli
che ci sono adesso bisognerà muoversi già nei primi mesi si campionato.
Vi state già muovendo?
“Si, stiamo cercando di muoverci in modo dinamico ed al contempo
oculato. Ma quello dei giocatori svizzeri è un mercato molto duro: con
delle regole e delle dinamiche interne che non sempre ci piacciono”.
Per finire: un pronostico sul derby di venerdì…
“Non ne faccio. Voglio godermelo dal primo all’ultimo minuto”.
joe.pieracci@teleticino.ch
non è perso, è l’anno che ci permette di gettare le fondamenta
dell’Ambrì del futuro".
Filippo Lombardi: per lei venerdì sera sarà la prima partita ufficiale da presidente in carica. Cosa prova, al di là del derby?
“La
preoccupazione principale è quella di arrivare pronti all’inizio della
stagione. Avevamo molte cose in cantiere e si è dovuto correre.
Speriamo che sia tutto a posto. E se non lo sarà: speriamo che il
pubblico ci dia occasione di migliorare nel corso delle prossime
partite”.
E a livello personale?
“Sicuramente sarà una grossa emozione.
Nella mia vita ho visto tante partite dell’Ambrì, ma mai in questa
situazione e spero dunque di poter mantenere la razionalità che mi fa
dire che abbiamo iniziato un lavoro lungo cinque anni. Un lavoro che ha
quale obiettivo quello di fare crescere questa società. Spero insomma
di non cedere all’emotività del momento. Ma mi conosco: sarà molto
difficile”.
Il presidente dove seguirà le partite?
“In diversi posti.
Dovrò accogliere degli ospiti nella Platinum Lounge. E poi farò il giro
di tutto l’impianto e passerò anche in curva, ma in incognito. D’altra
parte ci sono già stato in curva, anche se lo sanno in pochi”.
Quest’anno ad Ambrì nessuno promette i playoff. Bene: ma allora cosa promettete?
“Promettiamo
impegno e lotta. Promettiamo spettacolo e una squadra veramente unita.
Promettiamo una costruzione a lungo termine del nostro progetto. E
promettiamo che quest’anno non è perso, ma è l’anno che ci permette di
gettare le fondamenta dell’Ambrì del futuro”.
Veniamo ai singoli. Quelli che contano: Benoit Laporte…
“Ha
gioco e autorevolezza e dunque la capacità di far crescere una squadra,
giovani compresi. Inoltre ha buone capacità comunicative e la
conoscenza delle lingue che gli permette di destreggiarsi al meglio tra
squadra, società e media svizzeri. Si sta rivelando quello che avevamo
in mente: dunque l’allenatore giusto per l’Ambrì”.
La star: Erik Westrum…
“E’ un genio estroso al quale voglio
bene. Sono anche andato a trovarlo in America, a casa sua. Gli auguro
di riuscire ad inquadrare il suo estro in una solida disciplina di
gioco”.
Il capitano: Paolo Duca…
“E’ un uomo forte e roccioso. In
passato ha saputo trascinare con calma e sicurezza i suoi compagni
anche nei mari più tempestosi e sono sicuro che lo saprà fare anche
quest’anno”.
La saracinesca: Thomas Bäumle…
“E’ una personalità
eccezionale ed è estremamente legato alla squadra. Si sta rimettendo
molto bene dall’infortunio. Ora, psicologicamente, deve iniziare la
nuova stagione senza nessun tipo di timore”.
Uno sguardo oltre l’Ambrì: chi sono le compagini favorite per i primi quattro posti della regular season?
“Sono le solite: basta guardare ai budget. Ma noi cercheremo di creare qualche sorpresa”.
Scendiamo di qualche posizione in classifica: su chi farà la corsa l’Ambrì , per cercare di centrare i playoff?
“Su tutti. Perché non dobbiamo regalare niente. A nessuno”.
Insomma un Ambrì che promette di sputare sangue. Iniziando dai match alla Valascia…
“L’Ambrì
dovrà sempre dare il 100%, in casa come in trasferta. Certo poi la
Valascia ha una forza molto particolare che le deriva sia dall’ambiente
che dal suo pubblico. Tutt’altro fascino rispetto a certi vellutati
salotti d’oltre Gottardo, piste che non sono quasi nemmeno più degli
stadi di hockey su ghiaccio”.
Un fascino, quello della Valascia, che ha comunque bisogno di un
lifting. Al momento è più verosimile che si scelga di costruire una
pista nuova o che si rinnovi la pista attuale?
“Stiamo ancora vagliando entrambe le ipotesi. E la decisione sarà comunicata alla fine della stagione”.
Uno sguardo al futuro: l’Ambrì ha metà squadra in scadenza di
contratto. Ma per portare in Leventina giocatori più forti di quelli
che ci sono adesso bisognerà muoversi già nei primi mesi si campionato.
Vi state già muovendo?
“Si, stiamo cercando di muoverci in modo dinamico ed al contempo
oculato. Ma quello dei giocatori svizzeri è un mercato molto duro: con
delle regole e delle dinamiche interne che non sempre ci piacciono”.
Per finire: un pronostico sul derby di venerdì…
“Non ne faccio. Voglio godermelo dal primo all’ultimo minuto”.
joe.pieracci@teleticino.ch
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